Fabrizio Prevedello - Artissima 2016 - Cardelli e Fontana arte contemporanea

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Fabrizio Prevedello
Artissima 2016
Torino


foto di Jacopo Menzani
 
All’interno dello stand saranno presentate due opere, una di grandi dimensioni e molto visibile, l’altra piccola appena percettibile.
La prima.
Verso il fondo dello spazio, posata a terra e contro una parete, una scala in ferro composta da tre elementi snodabili giace assieme al suo basamento.
La struttura a traliccio ricorda alcune attrezzature utilizzate nei cantieri.
La sua parte iniziale è imperniata a due pesanti blocchi in cemento sovrapposti uno sull’altro e posati sopra due travi di legno.
I due blocchi in cemento presentano tre gradini la cui pedata è ricavata da lastre in marmo di recupero.
La seconda.
Incassato nello spessore del muro un piccolo bassorilievo in marmo scolpito su due frammenti di lastre di recupero incollate fra loro
ritrae il profilo del monte Altissimo (Alpi Apuane, Carrara).
La minuziosa lavorazione permette di riconoscere una cava da cui si estrae del marmo.

La scultura grande é modificabile, mobile, parcheggiata in attesa di un possibile impiego nel processo di progresso cui tendiamo.
Il bassorilievo e quindi la montagna sono immobili, stabili.
La montagna contiene il marmo di cui essa stessa è costituita.
L’utilizzo del marmo, nell’opera a terra, è marginale e funzionale mentre, a parete, torna a essere il materiale per la scultura.


Two works will be displayed inside the stand: one that is large and highly very visible, another that is small and barely perceptible.
The first.
Towards the area’s far end, laid on the ground and up against a wall, an iron ladder composed of three jointed elements lies together with its base.
The trellis structure recalls equipment usually seen at construction sites. Its first part is anchored on two heavy concrete blocks placed one on top of the other, which rests on two wooden beams.
The two concrete blocks have three steps whose treading surface has been obtained from slabs of marble scrap.
The second.
A small bas-relief carved into two fragments of marble slab scrap glued together and recessed in the wall depicts the silhouette of Mount Tambura (in the Apuan Alps, Carrara). The meticulous workmanship reveals a marble quarry inside.

The large sculpture is modifiable, mobile, and parked, as if awaiting some utilization in our busy process of progress.
The bas-relief, therefore the mountain, is immovable, stable. The mountain contains the marble of which it itself is made.
The use of marble in the work laid on the ground is merely marginal and functional, whereas the marble embedded in the wall regains its role as material for sculpture.


download pdf ita, testo di Davide Daninos, foto di Jacopo Menzani
download pdf eng, text by Davide Daninos, photo by Jacopo Menzani






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