Giorgio Lucchesi - Cardelli e Fontana arte contemporanea

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Giorgio Lucchesi nacque a Lucca il 26 dicembre 1855, da una famiglia di piccoli industriali. Insigne pittore di figura, di paesaggi e di natura morta; Giovanni Pascoli lo definisce ‘Giorgione dei Pioppi ’. Fu allievo del Norfini, nella reale Accademia di Belle Arti. Socio ordinario della Regia Accademia Lucchese di Scienze, Lettere ed Arti, divenne anche socio corrispondente dell'Accademia Raffaellesca di Urbino e dell'Accademia di Ferrara.
Personaggio schivo e riservato, amante della solitudine e di una vita appartata. Non abbandonò mai la sua città, nemmeno all’apice del suo successo.
Dopo un esordio caratterizzato da un linguaggio accademico di matrice neoclassicista, si accostò ad una pittura di maggiormente rivolta alla rappresentazione del dato reale: in compagnia di pochi amici intimi, tra cui Puccini, Pascoli, Borsi e Catelani, amava osservare e rappresentare i suoi paesaggi toscani, privilegiando ed insistendo sui dettagli. Dagli inizi degli anni Ottanta si dedicò alla raffigurazione di frutta, soprattutto uva, ancora pendente dai tralci. Sul finire del secolo il Re Umberto I gli mise a disposizione la tenuta di San Rossore; da questa esperienza, ricca di stimoli, nacquero scene di caccia e composizioni incentrate sulla rappresentazioni di cinghiali, uccelli, cervi, caprioli e volpi, realizzate con una resa dei particolari quasi fotografica, e con una cura nella ricostruzione degli interni, tale da suscitare la stima e l'ammirazione di critica e pubblico. La prima esposizione a cui partecipò fu quella di Firenze del 1878, a cui seguirono quella di Roma del 1883, di Torino del 1984, di Livorno del 1886, di Venezia del 1887 e 1889 e l'Internazionale di Roma del 1895.
Morì a Lucca il 10 febbraio del 1941.

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